Comune di Pasian di Prato
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Il Palazzo comunale

CENNI STORICI SULL'ISTITUZIONE COMUNALE E SULLA SEDE MUNICIPALE DI PASIAN DI PRATO


  
Il Comune di Pasian di Prato con la consistenza territoriale che conosciamo oggi, cioè unito alle frazioni di Passons e Colloredo di Prato, venne costituito nel 1819.
Precedentemente il Comune (ma il termine per i periodi antecedenti è improprio) aveva avuto diverse composizioni territoriali: tuttavia la distruzione di gran parte dei documenti avvenuta con la prima Guerra mondiale non ci permette di ricostruire con certezza le vicende relative al sorgere e allo sviluppo successivo dell’amministrazione civica a livello locale.
Sappiamo tuttavia che agli inizi dell’800, i Francesi, vittoriosi sugli austriaci, invasero il Friuli e imposero i loro ordinamenti. In quel periodo Pasian di Prato fu più volte aggregato al Comune di Udine, poi (nel 1807) il paese di Pasian di Prato fu unito a Passons mentre Colloredo subì una fusione in un comune a parte con Nogaredo di Prato.

Il 4 aprile del 1816 un’ordinanza stabilì che il Comune di Pasian di Prato era costituito dalle frazioni di Pasian di Prato, Colloredo, Passons e Colugna.
Si dovette, appunto, attendere il 1819, per giungere, con una nuova ridistribuzione generale dei distretti territoriali della Provincia del Friuli, all’attuale consistenza territoriale del Comune di Pasian di Prato.

Non conosciamo con precisione quali fossero le sedi municipali antecedenti a quella attuale, anche se gli anziani del paese ricordano diverse sedi provvisorie, come quella sita in un edificio di Piazza Matteotti. Dal punto di vista documentale tuttavia, nulla risulta.

Siamo invece certi che il 31 marzo 1912 l’Arcivescovo di Udine Antonio Anastasio Rossi, benedì la prima pietra del nuovo edificio destinato ad accogliere la scuola elementare e il Municipio dell’attuale via Roma, che fu denominata pertanto Via del Municipio. 
Nel corso della cerimonia il presule firmò una pergamena, unitamente all’allora parroco don Pio Zorzi e ai rappresentanti del Comune, e la depose accanto ad alcune monete d’argento e rame in un foro scavato nella prima pietra. Era questa una pratica beneaugurale allora piuttosto frequente, soprattutto quando si trattava di iniziare la costruzione di edifici importanti e di carattere rappresentativo.
E’ opportuno notare, tuttavia, che la profonda ristrutturazione dell’edificio comunale realizzata tra il 2003 e il 2005, non ha consentito - in una sorta di modesta sfida archeologica - di rintracciare le monete e la pergamena che pertanto restano celate all’interno dell’edificio. 

I lavori di costruzione del Municipio furono particolarmente celeri, tanto che il 18 maggio 1913, a poco più di un anno dalla posa della prima pietra, il Vescovo Rossi, con il parroco Pio Zorzi, alla presenza delle autorità Comunali, inaugurò e benedisse il nuovo Municipio, disegnato dall’architetto Valico in forme liberty. I libri storici parrocchiali ricordano che la cerimonia si svolse sotto una pioggia battente.

Non vi è certezza assoluta sul nome del progettista del superbo edificio: secondo alcune fonti si tratterebbe di Luigi Taddio (1875-1955), insigne architetto che realizzò a Udine e in Friuli decine di opere tutte di ottimo livello estetico, quali il Palazzo Agricola in via Dante e l'edificio dell'attuale Procura della Repubblica in via Lovaria.
Tuttavia alcuni fonte indicano quale autore del progetto del palazzo municipale l'architetto Valico, sul cui nome ed identità tuttavia le ricerche da noi svolte non hanno consentito di acquisire alcuna conferma né approfondimento.

Chiunque sia stato il progettista del nostro Municipio, si tratta certamente di un architetto di un certo livello, in quanto l’edificio comunale presenta interessanti caratteristiche formali e originali soluzioni decorative, che hanno spinto la competente Sovrintendenza a sottoporre l’edificio a vincolo di tutela architettonica.

E’ stato in ogni caso possibile ritrovare alcune riproduzioni dei disegni originali dell’edificio, che sono ora ora esposte al pubblico al primo piano dell'edificio. Tali riproduzioni riportano più etichette con il nome di Luigi Taddio, ma - trattandosi di copie fotostatiche - non si può escludere che tali etichette siano state apposte successivamente, in occasione di restauri o rilievi.

Come accennato in precedenza, la Prima Guerra Mondiale incise profondamente con i suoi eventi anche sulla comunità di Pasian di Prato e i libri storici della Parrocchia del capoluogo ne conservano una testimonianza interessante e a volte commovente. 
Ma un evento in particolare riguardò proprio l’edificio comunale da poco costruito:
il 10 dicembre 1917 alcuni soldati dell’esercito germanico si introdussero all’interno del Municipio e appiccarono il fuoco nell’archivio.
Vale la pena in proposito di leggere le parole tratte dagli archivi parrocchiali:

“Per il pronto e volonteroso lavoro della popolazione si poté presto spegnere il fuoco e scongiurare il pericolo che il superbo locale del Municipio e delle scuole andasse distrutto”.

Questa breve citazione è testimonianza dell’affetto e dell’attaccamento che la gente di Pasian di Prato ha sempre tributato a questo edificio rappresentativo della comunità.

In quella occasione, tuttavia, nonostante il prodigarsi della popolazione, non fu possibile salvare gran parte dell’archivio comunale che andò pressoché distrutto. 
In particolare andò perduta tutta la documentazione storica e amministrativa e i registri dello Stato Civile (nascite, matrimoni e morti) che furono successivamente ricostruiti a mano grazie alla sussistenza delle copie depositate al Tribunale di Udine. 
Di tutto il materiale precedente all’incendio restano soltanto il registro degli atti di nascita del 1882 e quello di morte del 1889, che presentano, a testimonianza dell’evento, le bruciature dell’incendio e le macchie dell’acqua usata per lo spegnimento.

Un altro evento interessante fu il cambiamento della denominazione della Via del Municipio in Via Roma, intitolazione che fu adottata, per evidenti motivi di celebrazione del regime fascista, con delibera del Commissario Prefettizio, il giorno 11 ottobre 1931.

Nei decenni successivi più volte le amministrazioni comunali decisero di abbandonare la sede municipale per costruire nuovi edifici in altre sedi e lasciare il palazzo disegnato da Taddio o da Valico ad uso delle sole Scuole Elementari. Tali propositi, tuttavia, non ebbero mai un seguito.
Nel 1938 furono stanziate Lire 169.000 per la costruzione di un nuovo Municipio e, molti anni più tardi, nel 1953, fu addirittura acquistato un terreno per il nuovo stabile; l’anno successivo si conferì l’incarico ad un professionista per la progettazione del palazzo, ma alla fine evidentemente e, potremmo dire, fortunatamente, non se ne fece nulla.

E arriviamo così ai tempi più recenti.

Nella seconda metà degli anni 70 il Municipio subì un intervento di consolidamento e redistribuzione interna resosi indispensabile a seguito del sisma del 1976.

Da allora la struttura dell’edificio - a parte piccoli interventi di sistemazione interna spesso legati al mutare delle esigenze funzionali - non ha più mutato aspetto.

La volontà di rinnovo della sede municipale è poi riemersa negli anni ottanta e le ipotesi progettuali si sono succedute, tuttavia spesso frustrate dalla mancanza di finanziamenti rilevanti. In tal senso si ricorda il progetto redatto dall’ arch. Carlutti nella seconda metà del decennio su incarico dell’allora sindaco Giorgio Pozzo.

Si è dovuto attendere il 1994 anno in cui, reperiti dei finanziamenti della Provincia, è stato approvato il progetto esecutivo del primo lotto dei lavori di ristrutturazione della sede municipale su progetto dell’Ingegner Stefano Urbano di Tavagnacco.

L’opera comprendeva la realizzazione, sul lato di via Bonanni, di un corpo di fabbrica aggiunto su due piani più interrato; i lavori hanno avuto inizio nel novembre dello stesso anno e sono stati appaltati all’Impresa Dandolo Costruzioni di Casoria (Salerno), per essere ultimati nel 2000. 
L’edificio era destinato a ospitare la nuova sala consiliare, gli uffici di Segreteria e del Sindaco e un archivio.

Nel frattempo sono stati reperiti cospicui finanziamenti regionali, che hanno consentito di programmare l’intervento sulla parte restante e storica dello stabile e nell’ ottobre 2001 è stato approvato il progetto esecutivo, redatto da un gruppo di professionisti coordinati dall’ arch. Gianfranco Brusati di Venezia.

Nell’ambito del progetto sono stati previsti anche gli oneri relativi alla sistemazione dell’edificio della ex-scuola elementare da adibire a sede provvisoria degli uffici. La sede provvisoria, adiacente al vecchio municipio, è stata ultimata nel corso dell’inverno 2002 e nel maggio 2003 gran parte degli uffici comunali si sono trasferiti. 

I lavori di ristrutturazione della sede municipale storica, appaltati nel 2003 all’impresa Riccesi di Trieste, hanno così avuto inizio nell’estate dello stesso anno e dopo due anni e mezzo di lavoro sono stati ultimati nell’estate 2005.

Il 17 dicembre 2005, le comunità di Pasian di Prato, Passons e Colloredo di Prato, l’Amministrazione Comunale e tutto il personale degli Uffici municipali, alla presenza di molti e illustri ospiti, hanno così potuto inaugurare il loro nuovo Municipio, rinnovando il proprio attaccamento ad una sede storica così rappresentativa ed elegante.


Andrea Zecchin e Giulio Meroni
 


Fonti bibliografiche:
-  F.Sguerzi, Pasian di Prato e S.ta Caterina, Edito dal Comune di Pasian di Prato, 1996
-  Libri Storici della Parrocchia di Pasian di Prato
-  Archivio Storico Comunale
-  Ufficio Comunale dello Stato Civile
-  Ufficio Tecnico Comunale LL.PP.
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