IN OCCASIONE DEL 58° ANNIVERSARIO DELLA TRAGEDIA DEL VAJONT - CONCERTO "MUSICA PER IL VAJONT" IL 9 OTTOBRE NELLA CHIESA DI SAN GIACOMO A PASIAN DI PRATO
Pubblicata il 20/09/2021
I fatti del Vajont sono stati una tragedia immane, un olocausto, come bene scrisse Tina Merlin. Ci furono prima gli abusi, i ricatti, lo sprezzo, poi i morti e la distruzione, infine ci fu la cosiddetta “onda lunga”, tutt’ora presente nei sopravvissuti e nei loro cari, ossia l’umiliazione e lo sfregio dei valori più alti della nostra società: la vita, la dignità e gli affetti.
Oggi per l’Italia il Vajont dev’essere una memoria collettiva, una consapevolezza della pericolosità estrema della mentalità legata al mero profitto, che passa sopra ogni cosa come uno schiacciasassi, incurante di qualsiasi etica.
La chiave di volta per il futuro quindi è la memoria. “Esse est reminisci” insegnava Platone, esistiamo in quanto relazione con il “prima”. Dunque non un ricordo ripetitivo, stanco, annoiato, recepito dalle nuove generazioni come una raccolta di vecchie storie che non hanno più molto da insegnare; si tratta di coltivare una memoria viva, attiva, fresca, che permetta di percepire sulla pelle l’attualità di una tale tragedia, con tutte le sue implicazioni socio-politico-culturali.
Il concerto ha l’ambizione di far ricordare, di riportare questo terribile evento della storia d’Italia sulla bocca e nelle menti dei cittadini del 2021. La musica, la più astratta delle arti, è Forse la più adatta allo scopo, proprio in virtù della sua impalpabilità. La musica infatti di per sé non esiste, a meno che qualcuno non la faccia rivivere eseguendola, ricreando cioè un’opera ogni volta da capo; così i morti del Vajont che solo attraverso il ricordo possono vivere ancora in ciascuno di noi, consegnandoci il loro monito.
Oggi per l’Italia il Vajont dev’essere una memoria collettiva, una consapevolezza della pericolosità estrema della mentalità legata al mero profitto, che passa sopra ogni cosa come uno schiacciasassi, incurante di qualsiasi etica.
La chiave di volta per il futuro quindi è la memoria. “Esse est reminisci” insegnava Platone, esistiamo in quanto relazione con il “prima”. Dunque non un ricordo ripetitivo, stanco, annoiato, recepito dalle nuove generazioni come una raccolta di vecchie storie che non hanno più molto da insegnare; si tratta di coltivare una memoria viva, attiva, fresca, che permetta di percepire sulla pelle l’attualità di una tale tragedia, con tutte le sue implicazioni socio-politico-culturali.
Il concerto ha l’ambizione di far ricordare, di riportare questo terribile evento della storia d’Italia sulla bocca e nelle menti dei cittadini del 2021. La musica, la più astratta delle arti, è Forse la più adatta allo scopo, proprio in virtù della sua impalpabilità. La musica infatti di per sé non esiste, a meno che qualcuno non la faccia rivivere eseguendola, ricreando cioè un’opera ogni volta da capo; così i morti del Vajont che solo attraverso il ricordo possono vivere ancora in ciascuno di noi, consegnandoci il loro monito.
Allegati
Nome | Dimensione |
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locandina vajont.pdf | 982.43 KB |
programma vajont.pdf | 1.91 MB |